Nei momenti felici di una grande nazione, la gioventù prende gli esempi; nei momenti difficili, li da.

mercoledì 17 novembre 2010

LA VERA ANTIMAFIA





Le persone si dividono in due categorie in rapporto alle idee. Nella prima categoria troviamo coloro che le portano avanti con forza a parole, ponendole come biglietto da visita ogni qual volta si parla di sè, dimostrando di avere fermezza a riguardo e grande senso idealistico, non facendo passare attimo dove non ricordino a tutti quali sono queste idee; nella seconda categoria troviamo invece coloro che hanno degli ideali che portano avanti con fermezza, dedicando tutto se stessi alla loro realizzazione e agendo in maniera tanto lodabile quanto anonima, avendo si un forte senso idealistico che agisce unitamente a un forte pragmatismo.

Detto in maniera più spiccia, nella prima categoria troviamo coloro che parlano, affermano, pontificano, criticano, ma la loro azione per cambiare il mondo finisce qui, mentre nella seconda troviamo coloro che parlano poco e agiscono tanto, consci del fatto che le idee si affermano più con i fatti che non con le semplici parole.

La Mafia. La vera rovina della nostra bella Patria, una piaga sociale e culturale che nessuno mai è riuscito a domare al 100%. Il Prefetto "di ferro" Mori, sotto il Fascismo, riuscì a debellare il fenomeno mafioso, ma la sua azione si dovette fermare per motivazioni storiche e politiche su cui non mi dilungo. Il prefetto Mori era un uomo di poche parole, ma con un grande senso civico e dello Stato, e i risultati che ottenne con la sua azione a Palermo contro la mafia siciliana non sono mai stati raggiunti in 60 anni di storia post fascista italiana. Ma qualcosa negli ultimi tempi sta cambiando..

Il ministro Maroni e le forze di polizia in poco più di 2 anni stanno facendo quello che in 60 anni non era stato fatto, ovvero una lotta alla Mafia e alla criminalità organizzata reale,efficace e concreta. Sequestri di beni, leggi più dure, regime carcerario 41 bis allargato e inasprito, arresto di 28 dei 30 latitanti più pericolosi di Italia.

Ma nonostante le cifre, che qualsiasi persona di buon senso apprezzerebbe, l'operato del governo Berlusconi sotto quest'aspetto è criticato da tantissime persone apparteneti alla prima categoria di cui ho scritto sopra: giudici, giornalisti, scrittori che combattono la mafia a modo loro, ovvero polemizzando, polemizzando, polemizzando e basta.

I signori Saviano, Santoro, Travaglio e compagnia sono pregati di smetterla con i loro monologhi su Berlusconi mafioso, visto che ormai tutti gli Italiani sanno come la pensano ( e molti li avete anche convinti aimè). Se la lotta fatta dallo Stato alle cosche così com è non va bene, qualcuno, per carità di Dio, ci può spiegare come si può combattere efficacemente allora la mafia? Qual è l'alternativa? Saviano, di cui fino a poco tempo fa avevo stima che ora però ho perso, può spiegare qual è la sua ricetta per combattere i clan di Napoli e dintorni? Il suo libro, Gomorra, ha suscitato le ire dei casalesi e automaticamente anche l'ammirazione di molti come me che amano chi è odiato dalla mafia, ma con delle pagine di un libro non si è mai distrutto nessun nemico. Travaglio, giornalista minuzioso e pignolo, ci vuole spiegare, possibilmente con la stessa precisione con cui costruisce ad hoc trame oscure contro esponenti di centrodestra, quale sarebbe la sua ricetta per sconfiggere la mafia? Si ok, il problema è Berlusconi, lui è il gran boss, ma negli anni 70-80 Silvio non era sulla scena politica eppure i clan agivano comunque indisturbati, e quando sono stati disturbati da giudici eroici come Borsellino, Falcone e Livatino, qualche bomba e puf, i problemi svanirono in un attimo. Quindi la soluzione travaglina quale sarebbe? La attendiamo fiduciosi.

Gli attacchi che quotidianamente Berlusconi, Maroni e il governo devono subire riguardo alla questione mafia è qualcosa di abominevole, così come d'altronde sono abominevoli i politici veramente collusi con i clan, ma, per fortuna ma anche per sfortuna, il male si trova dappertutto, l'importante è vedere però dove si trova il bene, perchè quello si che non si trova ovunque..

Giovane Italia a livello nazionale propone una idea rivoluzionaria: togliere il diritto di voto attivo e passivo (quindi possibilità di voto e di candidabilità) ai condannati per mafia. Una simile proposta non era mai stata avanzata, nemmeno dai "paladini della legalità" che predicano in tv ma sono evanescenti sul territorio.

L'antimafia VERA e CONCRETA è rappresentata da un governo che confisca in soli 5 mesi, da Maggio a Ottobre 2010, 351 immobili di proprietà dei clan, che arresta circa 8 mafiosi al giorno da due anni a questa parte, che approva leggi che neghino l'ereditarietà di beni appartenuti a boss ai propri parenti. E questi dati pragmatici si uniscono a una forte spinta idealista che la Giovane Italia, con la proposta di cui sopra, porta avanti ogni giorno, nelle piazze di Napoli, Palermo, Catania, Bari, Reggio Calabria, Crotone, Caserta, dove i nostri ragazzi fanno banchetti e manifestazioni per dire il loro NO alla malavita, scegliendo al posto dell'omertà che contraddistingue purtroppo buona parte della gioventù un protagonismo generazionale che è tipico di pochi giovani. Sono loro i protagonisti del domani, sono loro a rappresentare la vera antimafia, insieme ai poliziotti ai giudici e ai politici che non si prestano a polemiche sterili sugli schermi televisivi, ma che lavorano forti dei loro ideali.

Leslie Mulas, Giovane Italia Varese.

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