Nei momenti felici di una grande nazione, la gioventù prende gli esempi; nei momenti difficili, li da.

lunedì 29 novembre 2010

La Giovane Italia spiega agli studenti la legge Gelmini

Niente lezione questa mattina, lunedì 29 novembre, per gli studenti dei Licei in viale dei Tigli. O meglio, non c'è stata la classica lezione di latino, o di matematica in classe con il professore, ma piuttosto un dibattito, organizzato all'interno dell'assemblea d'istituto, in merito alla riforma Gelmini.

Ad illustrare ai liceali i pro e i contro della riforma i giovani politici del panorama gallaratese: Jacopo Marocco, Erica Lenzi e Marco Regazzoni, Giovani Democratici Gallarate.Stefano Clerici, Matteo Tempesta e Matteo Sabba, Giovane Italia. Massimiliano Politi e Davide De Alberti, Generazione Giovani. Marco Pinti per i Giovani Padani. A suon di botta e risposta, il futuro della politica locale ha detto la propria in merito alle problematicità legate all'istruzione in Italia. Gli studenti dei Licei sono stati suddivisi in più gruppi, in base all'età, e alle 8.30 è iniziato il dibattito.

Non sono mancate le frecciatine tra Clerici di Giovane Italia e Politi di FLI, che si sono rimpallati le responsabilità dell'attuale crisi di governo, ma nonostante tutto, il dibattito è andato via liscio e si sono toccati tutti i provvedimenti che sono entrati o entreranno in vigore.

Clerici, poi, ha proseguito specificando che la Riforma in questione "non è una vera e propria riforma, perché una riforma dovrebbe stravolgere i punti cardine dell'ordinamento scolastico: è piuttosto un riordino. Siamo nel 2010 e stiamo solo oggi iniziando a superare una profonda crisi economica che ha necessariamente imposto dei tagli: prima si fanno i conti con le risorse a disposizione e poi si decide come procedere. Possiamo essere d'accordo sul fatto che Tremonti non sia un cabarettista, ma il suo lavoro lo sa fare bene ". In questo modo il coordinatore provinciale Giovane Italia, Clerici, ha risposto"agli ex amici di Futuro e Libertà" che hanno dichiarato di avere un'idea "abbastanza positiva della riforma" seppur con "degli errori di fondo: la riforma della scuola è stata fatta dal Ministero dell'Economia e non dal Ministero dell'Istruzione".

Il dibattito si è aperto anche in merito alla diatriba tra scuola pubblica e privata. "La scuola pubblica non si tocca – ha dichiarato il giovane democratico – va privilegiata rispetto alle scuole private". Politi si fa portavoce di una "scuola pubblica libera e plurale" e aggiunge che "si danno fondi esagerati alle scuole private". Più moderato sulla questione è, invece, Clerici. "Noi facciamo parte della destra sociale e non liberale: crediamo,come Massimiliano, nel valore che la scuola pubblica ha. Non si può, però, nemmeno dire che la scuola privata sia tutta da rottamare: cerchiamo di stabilire dei criteri per valutare il merito anche nelle scuole private".

Nessun commento:

Posta un commento