Nei momenti felici di una grande nazione, la gioventù prende gli esempi; nei momenti difficili, li da.

giovedì 28 aprile 2011

Sergio, Enrico, Carlo. PRESENTI!

Il 29 Aprile è una giornata da ricordare per tutti noi militanti di Destra. Ben 3 persone in questo giorno, in anni diversi, hanno pagato col sangue le loro idee, e noi, ogni anno, li ricordiamo.

CARLO BORSANI
Carlo Borsani, figlio di un operaio, rimase orfano di padre in giovane età e visse per molto tempo in povertà. Con grandi sacrifici della madre riuscì ad iscriversi all'università, che però abbandonò nel 1940 per andare a combattere da volontario contro la Francia, guadagnandosi al termine della campagna una prima medaglia al valor militare.
Poco dopo aver scritto l'inno del suo reggimento fu inviato in Albania in vista dell'attacco alla Grecia.
Seppur gravemente ferito durante un assalto, Borsani continuò la battaglia venendo colpito da un colpo di mortaio che gli scoperchiò letteralmente il cranio. Dichiarato morto nello stesso giorno (9 marzo 1941), riuscì a riprendersi ma rimase completamente cieco: a causa di questo episodio fu decorato con una medaglia d'oro al valor militare e fu dichiarato mutilato di guerra e grande invalido.
Dopo l’8 settembre 1943, Carlo Borsani si schierò con la Repubblica Sociale Italiana, divenne presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di guerra, e la sera del 25 aprile 1945 la trascorre con i Marò della Decima MAS all'Albergo Nord in Piazza della Repubblica dove, al mattino, rifiuta l'offerta di un salvacondotto per espatriare e mettersi in salvo.
Si rifugia all'Istituto Oftalmico, ma il 27 dopo una spiata, viene catturato dai partigiani e rinchiuso nei sotterranei del Palazzo di Giustizia. Nel pomeriggio del 29 aprile, insieme a don Calcagno, è condotto nelle Scuole di Viale Romagna e da lì in Piazzale Susa dove viene assassinato da un gruppo partigiano comunista con un colpo alla nuca.
Il suo cadavere fu gettato su un carretto della spazzatura e portato in giro per le vie dell'Ortica, Monluè e Città Studi, con il cartello "ex medaglia d'oro" appeso al collo.

SERGIO RAMELLI
Sergio Ramelli è un giovane militante del Fronte della Gioventù, frequentante l'istiuto tecnico per chimici "Molinari" a Milano. Il 13 marzo 1975 Ramelli era di ritorno alla sua abitazione, in via Amadeo; parcheggiato il suo motorino poco distante, si incamminò verso casa. All’altezza del civico 15 di detta via Paladini Ramelli fu assalito da un gruppo di persone armate, si seppe in seguito, di chiavi inglesi, e colpito ripetutamente al capo, alle spalle; a seguito dei colpi ricevuti perse i sensi e fu lasciato esangue al suolo in un bagno di sangue. Rimarrà in coma agonizzante fino al 29 Aprile, giorno della sua morte.

http://www.giovaneitalia.va.it/index.php?option=com_content&view=article&id=67:sergio-ramelli&catid=1:info

ENRICO PEDENOVI
Enrico Pedenovi,nato nel 1926, era un avvocato e uomo politico militante nell'MSI, partito per cui era anche consigliere alla Provincia di Milano. Alle 7.45 di mattina del 29 Aprile 1976 venne assalito in Viale Lombardia, dove abitava, da un gruppo di uomini armati. A bordo della propria automobile aveva percorso un centinaio di metri verso Piazza Durante, fermandosi ad un distributore di carburante.
Un commando di tre uomini, avevano atteso l'avvocato presso il distributore. Mentre l'uomo era a bordo dell'auto, il commando si avvicinò e aprì il fuoco contro la vettura, uccidendo Pedenovi, per poi fuggire. L'omicidio fu rivendicato dai Comitati Comunisti Rivoluzionari.

2 commenti:

  1. Ma dopo i delfi di quel maiale di la russa e di quel cane di alemanno sulla rsa come vi permettete di infangare un martire come borsani inserendola nella vostra lurida pagina.
    Badogliani

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  2. possono dire ciò che vogliono, noi rimaniamo della nostra idea e non ci vergogniamo a difenderle, checchè ne dicano i referenti nazionali di qualsiasi partito esso siano. E anche quest'anno, come tutti gli anni, saremo a Milano per fare il presente ANCHE PER CARLO.

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