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domenica 20 marzo 2011

LA CACCIA AL TESORO LIBICA, MASCHERATA DALLA GUERRA DI VALORI


1911 - 2011.

esattamente 100 anni dopo la Libia è di nuovo sotto attacco.
Dopo aver seguito per parecchio tempo le vicende nordafricane seguite alle rivolte paicifiche nei paesi arabi, possiamo adesso affrontare una discussione che tocca parecchi argomenti,per meglio capire cosa sta succedendo nel nordafrica e per interpretare il nostro intervento in questo paese.

Partiamo dalla semplice spiegazione degli eventi, che sono molto più chiari di quel che sembra. Non dobbiamo innanzitutto cadere nell'errore di dire che "Gheddafi è un dittatore sanguinario che bombarda la sua gente e non ubbidisce all'Onu", perchè questa è una considerazione che nasce da una conoscenza parziale dei fatti.

La Libia è uno stato sovrano, e gheddafi era riconosciuto dall'intera comunità internazionale come indiscusso capo di stato libico, senza alcun tipo di opposizione organizzata interna nè, tanto meno, senza alcun tipo di resistenza armata da parte delle varie tribù che compongono lo stato nordafricano.

In seguito alle rivolte fatte scoppiare in Tunisia ed Egitto, anche in Libia l'ondata "risorgimentale", come da qualcunoi è stata definita, ha provato a scardinare il potere del colonnello gheddafi in pochi giorni, e subito tutte le nazione europee avevano, affrettatamente, scommesso sulla caduta del dittatore libico, senza però considerare la potenza militare di quest'ultimo.
Per quanto gheddafi non fosse uno stinco di santo, negli ultimi dieci anni almeno faceva comodo a tutti, Francia compresa, viste le enormi riserve di petrolio contenute sotto il deserto e vista l'importanza nella lotta all'immigrazione clandestina assunta dalla Libia.

Ma Gheddafi rappresentava anche un potere incontrollabile, di cui i governi occidentali non potevano disporre a loro piacimento per gestire petrolio e gasdotti; questo spiega come mai gli stati europei abbiano subito appoggiato i ribelli, isolando il compagnuccio d'affari gheddafi, per poterlo evidentemente rimpiazzare con qualcuno di più manipolabile.
L'intervento militare, dal punto di vista di Francia e Inghilterra, si è reso quindi necessario perchè ormai il dado era tratto: se Gheddafi avesse sconfitto i ribelli, alla luce delle dichiarazione degli stati europei, ogni tipo di collaborazione con loro sarebbe stata preclusa. Cosa fare quindi? Semplice, aiutare i ribelli ad andare fino in fondo, abbattendo il "tiranno".

L'Italia in tutto questo è stata cauta fin da subito, al di là degli obblighi minimi di facciata che le imponevano l'appartenenza al'UE, alla Nato e gli accordi reciproci con gli alleati occidentali. Gheddafi non era maniponabile per noi, ma AVVICINABILE, e dal 2008 ad oggi i frutti di questo avvicinamento si sono visti più che con qualsiasi altro stato europeo: sbarchi di clandestini dimunuiti quaso del 100%, importanti accordi per lo sfruttamento del petrolio, commesse statali libiche alle nostre Finmeccanica e Impregilo per opere pubbliche in loco, e così via. Affari per miliardi di €, che facevano dell'Italia il primo partner economico libico in Europa.
E poco importa se abbiamo dovuto riconoscere i "mali" del colonialismo italiano in Libia: meglio accantonare un periodo con luci e ombre (secondo noi con più luci che ombre) che ormai non è più sentito dall'opinione pubblica, per soddisfare le nostre esigenze attuali e future: l'appovigionamento energetico e la lotta all'immigrazione clandestina.

Adesso però l'Italia è minacciata, paradossalmente, dai suoi stessi alleati della Nato. Gheddafi, per quanto fosse canaglia, ha sempre rispettato i patti con l'Italia, attirando su di noi le invidie di Francia e Inghilterra, che ora non aspettano altro che cacciare gheddafi, mandare a monte i nostri accordi economici e sostituire le loro aziende alle nostre nello sfruttamento del petrolio libico.

L'Italia ha quindi dovuto muoversi nel partecipare a una guerra che non voleva, nè sentiva moralmente necessaria, per poter conservare i privilegi acquisiti in Libia.

Una vera e propria caccia al tesoro insomma; tutti alla ricerca delle risorse energetiche libiche, ovviamente mascherate dal problema fondamentale del "rispetto dei diritti umani".
Giusto per specificare, Gheddafi non bombarda il suo popolo, che anzi supporta il colonnello, ma bombarda le fila dei ribelli, composti per lo più da NON LIBICI, per riprendersi legittimamente il controllo del proprio territorio statale.

Non è frose prerogativa esculisva e assoluta di uno Stato sovrano il monopolio della forza militare entro i suoi confini? Le forze lealiste al colonnello combattono contro un fronte di ribellione non ben definito, poichè i "ribelli" non sappiamo esattamente chi siano e cosa vogliano, composto da molti combattenti stranieri, che godono del supporto della comunità internazionale, supporto che adesso si fa anche militare, con una insopportabile ingerenza straniera nei fatti interni di uno Stato sovrano.

In Questo conflitto non c'è assolutamente niente di valoriale: Gheddafi andava bene a tutti fino a due mesi fa, ma adesso appena il suo governo vacilla un po', ecco che gli sciacalli occidentali entrano in azione, cercando di dare la spallata finale a uno dei pochi personaggi del mondo non controllabili direttamente. Ma come, adesso è un dittatore feroce, mentre due mesi fa no? Suvvia, non fatemi ridere..

Regimi sanguinari esistono in ogni parte del mondo, vedere per informazioni le voci Corea del Nord, Cina, Cuba, Sudan.. Eppure la guerra arriva in Libia, come mai?

La caccia al tesoro libica si concluderà con Gheddafi spodestato, con l'Italia beffata dagli "alleati" non appena tenta di crearsi una politica estera ed energetica indipendente dai voleri di USA e Nato, che ormai ci trattano come una colonia, e con la Libia che diventerà, senza alcuna forza democratica organizzata pronta a prendere il potere, una nuova Somalia.

In uno scenario distrutto dalla lotta tra tribù ostili tra loro, che fino ad adesso solamente Gheddafi era riuscito a tenere a bada, saremo noi italiani, che vedremo compromessa la nostra penetrazione economica, ad avere la peggio, insieme ovviamente al popolo libico, che sarà bombardato dalla Nato e che probabilmente cadrà nelle mani dei Fratelli Mussulmani, che non aspettano altro che propagandare le loro idee fondamentaliste anti occidentali in tutto il nordafrica, finora considerato terreno poco fertilo per l'integralismo islamico (anche grazie a Gheddafi che non ha mai permesso il diffondersi delle idee fondamentaliste).

Francia e Usa sono così stupide che sono quasi riuscite a far passare Gheddafi dalla parte del giusto insomma, costringendo l'Italia ad una guerra non voluta, e attaccando il colonnello in un modo assurdo, impedendogli di ristabilire l'ordine nel suo Stato.

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