Nei momenti felici di una grande nazione, la gioventù prende gli esempi; nei momenti difficili, li da.

giovedì 24 febbraio 2011

Una via per ALMIRANTE a Marnate e il ridicolo antifascismo del 2000

Chi non muore si rivede. Mai detto più vero è stato confermato dall'uscita del "Comitato Antifascista" di Busto Arsizio.
A parte che non si capisce perchè queste organizzazioni esistano ancora nel 2011, ma ancora meno si sente il bisogno di sentire le boiate che esclamano gli appartenenti a questo comitato.

Boiate. Solo boiate possono essere definite le parole pronunciate nel comunicato inviato a varesenews riguardo alla proposta della giunta comunale di Marnate di dedicare una via a Giorgio Almirante, leader storico del MSI. Così come boiate sono le parole pronunciate dal consigliere di minoranza in quota PD di Marnate che addirittura è andato a trovare dichiarazioni di Almirante scritte in tempo di guerra riguardo alle proprie idee Fasciste e razziste, senza sapere che tali dichiarazioni sono state enunciate e condivise anche da esponenti dell'attuale centrosinistra, come Fo o Bocca.

Probabilmente il comitato antifascista, che ha definito l'idea della giunta comunale "un'offesa alla storia", mostra di capirne ben poco di storia, nonchè di politica. Almirante è stato un leader carismatico, buono e onesto, e di certo, al sentire le parole di questi antifascisti del 2000 si sarebbe fatto delle grasse risate.

Non possiamo che esprimere compassione per questi novelli partigiani dell'era moderna, che dimostrano con i fatti di essere ancora legati a vecchie ideologie e vecchi modi di pensare, figli di un pensiero che ha dimostrato tutto il suo orrore in ogni parte del mondo, Italia compresa, e che dovrebbe essere stato superato nel 1989, con la caduta del muro.

Si Sveglino lor signori. Berlino è di nuovo unita, e la DDR non esiste più. Adesso la Germania è una sola, ve ne siete accorti?? E l'Italia sta faticosamente cercando di far pace con la propria storia, nonostante qualche vecchio parruccone che ancora tenta di alimentare l'odio permanente e la distinzione tra "democrazia" e "fascismo", ovvero, tutto ciò che non è democratico (Ovviamente il concetto di democrazia è un po' travisato in quest'ottica....)

Via Almirante si farà, con tanti saluti a queste associazioni vecchie e stantie, che sembrano vivere in uno stato di coma permanente (come il protagonista del film good-bye Lenin), oppure in un sogno, anzi, un incubo, di rosso vestito.

5 commenti:

  1. Forse gli antifascisti esistono ancora perché esistono ancora i fascisti e la costituzione repubblicana nata dall'antifascismo e oggi più che mai sotto attacco da parte di forze eversive. E questo sito lo dimostra ampiamente.

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  2. Caro anonimo, in questo sito non troverai niente di "fascista", a meno che per fascista non intendi le battaglie di Giorgia Meloni con il suo ministero della gioventù, articoli su fatti di cronaca e sulla politica odierna, dichiarazioni dei nostri esponenti sulla politica locale e il ricordo di ragazzi morti ammazzati dai "democratici antifascisti" negli anni di piombo. Perchè è bene ricordare a certa gente, e sopratutto ai ragazzi delle nuove generazione, che 30-40 anni fa, nel nome dell'antifascismo sono stati uccisi ragazzi di 20 anni con un colpo di pistola in fronte o con una botta di chiave inglese in testa.

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  3. Purtroppo la storia o la si legge sui manualetti di scuola media o la si legge distorta (come appunto è prassi quando chi scrive è chi vince).
    Se invece: si studia con obiettività, si sa che, per esempio, i partigiani non erano santi verginelli (ma delinquenti comuni assoltati dai cattocomunisti per compiere crimini, omicidi e torture anche su donne bambini).
    Si viene a sapere che Almirante, proprio a Salò, dove combatteva per fedeltà una guerra già persa e quindi con la morte sul collo, salva intere famiglie di ebrei nascondendole ai nazisti.
    Cosa ha fatto Almirante? Quello che non fecero i viscidi opportunisti (fascisti e razzisti durante il Ventennio e d’incanto antifascisti appena scoccato l’8 settembre): difendere (a costo di morire) la sua Italia dall’invasore americano e dalla barbarie sovietica. E’ questione di coraggio e amor patrio. E sappiamo cos’è il capitalismo americano e il capitalismo di Stato sovietico ancor più feroce.

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  4. Uomo di grandi idee, onore, fedeltà, dignità, coraggio.

    Giorgio Almirante: figlio d’arte, figlio del regista di Eleonora Duse. Nato a Salsomaggiore nel 1914, a Torino conseguì la licenza liceale e alla Sapienza di Roma il dottorato in Lettere Classiche. Fu giornalista e redattore capo del quotidiano romano “Il Tevere”. Partecipò alla seconda guerra mondiale sul fronte nord africano come tenente di fanteria e fu decorato con la croce di guerra al valor militare. Dopo l’8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana e fu segretario personale di Fernando Mezzasoma. Ingiustamente accusato di razzismo per un articoletto (parole) scritto da giovane, salvò dai nazisti un'intera famiglia di ebrei nascondendola dove poté: questo è un "fatto". Dall’aprile del 1945 al settembre del 1946 fu latitante per sfuggire alle persecuzioni dei CLN e per vivere fece anche il venditore ambulante. Con alcuni reduci fondò nel 1946 il Movimento Sociale Italiano e ne fu il primo segretario nazionale. Fu eletto deputato nel 1948 e da allora lasciò al Partito il suo guadagno come lasciò quel che ereditava anche personalmente. Al contrario di tanti miserabili (per viscido opportunismo: fascisti e razzisti nel Ventennio e d'incanto rinnegatori appena scoccato l'8 settembre), quel giovane che rifiutò la droga badogliana, che rifiutò la droga partigiana, quel ragazzo coraggiosamente volontario a Salò dove, con il nemico di fronte e il traditore alle spalle, poteva solo morire per fedeltà a un’idea, a una grande idea (non consegnare mai la Patria Italiana al capitalismo plutocratico d’oltreoceano e alla barbarie comunista, a quel materialismo bruto o capitalismo oligarchico di Stato ancor più feroce) seguì una concezione spirituale della vita e la socializzazione delle imprese in economia (cogestione e partecipazione degli operai agli utili).

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  5. Ecco cosa dice l’apostolo della resistenza e della dittatura comunista che prendeva ordini e denaro dalla Russia:

    “E’ per me motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana…perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere dieci volte più del migliore italiano”.

    Firmato: Palmiro Togliatti, “un uomo” al quale sono dedicate strade e piazze in Italia.

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