Nei momenti felici di una grande nazione, la gioventù prende gli esempi; nei momenti difficili, li da.

mercoledì 19 gennaio 2011

JAN PALACH, LUCE PER I GIOVANI DI OGGI.


Sono passati 42 anni da quando Jan Palach si diede fuoco a Praga, 42 anni da quel gesto che sconvolse persino i governanti comunisti della Cecoslovacchia, che mai si sarebbero aspettati un gesto del genere.
Jan, un ragazzo di soli 21 anni, stanco dell'oppressione sovietica del suo popolo, e di tutti i popoli dell'est, si cosparse di benzina e decise di compiere il gesto estremo dandosi fuoco con un accendino, davanti a centinaia di persone esterefatte, che ammiravano quel giovane divenuto una torcia umana. Soccorso e portato in ospedale rimase 3 giorni in uno stato di lucida agonia prima di morire. Era il 19 Gennaio 1969.

Il suo gesto doveva scuotere le coscienze del mondo, un mondo che, come ben descrive una canzone, era "rimasto a guardare sull'orlo della fossa seduto", senza alzare la voce dinanzi alle repressioni sovietiche in Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia.. Il moto riformista detto "primavera di Praga" era appena stato represso dalle potenze sovietiche del Patto di Varsavia, nel silenzio generale dell'Europa e dei partiti nostrani, e Jan, insieme ad altri studenti, decise di compiere un atto simbolico che richiedeva quanto di più prezioso un essere umano potesse dare, la proprio vita. Gli appunti scritti da Jan comn la spiegazione del gesto furono trovati a poca distanza dal luogo del tentato suicidio, tra cui queste parole

Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zpravy[3]. Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà

Vogliamo ricordare il sacrificio di Jan perchè i ragazzi di oggi sappiano quali sono i veri valori, sappiano che, mentre diamo importanza fondamentale a cose stupide ed effimere come un vestito, ci sono stati giovani che nel nome di un Idea hanno dato la vita compiendo gesti estremi, e hanno fatto ciò per evitare, paradossalmente, che altri potessero seguirli. Jan Palach è morto compiendo un atto altamente simbolico, e il ricordo del suo corpo in fiamme deve essere per noi fonte di luce e ispirazione affinchè possiamo impegnarci per un mondo migliore, per alti ideali, per una visione della vita libera da effimeri condizionamenti.

JAN VIVE!

2 commenti:

  1. jan palach era nazionalista di ideali socialisti e comunisti, ovviamente contro l'invasione operata dalla dittatura sovietica nata, appunto, da una dittatura (come quella che voi onorate), ma voi siete troppo imbecilli per studiare davvero la storia, o vorreste rendere fascista anche la "primavera di praga"? ignoranti del cazzo!

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  2. Jan Palach è il classio esempio di uomo che uno come Giacomo Matteotti avrebbe senza dubbio ammirato.

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