Nei momenti felici di una grande nazione, la gioventù prende gli esempi; nei momenti difficili, li da.

lunedì 13 giugno 2011

HANNO VINTO I SI, MA NON HA PERSO BERLUSCONI.



Una schiacciante vittoria quella dei Si ai referendum che si sono tenuti questo weekend. Gli Italiani esprimono la loro contrarietà al nucleare, alla privatizzazione dell'acqua e al legittimo impedimento. E ora?
L'intero arco costituzionale, compresa la maggioranza, parla di volontà indiscutibile dei cittadini italiani, che esprimono la loro grande voglia di partecipazione alle decisione riguardanti le sorti del paese. Ma ovviamente i soliti uccelli del malaugurio, i soliti benpensanti, equiparano questo risultato referendario ad un sondaggio anti-centrodestra.

MAI COSA PIU' SBAGLIATA.

Se gli Italiani non vogliono il ritorno dell'energia nucleare, questo significa automaticamente che il governo Berlusconi deve andare a casa? La risposta non può che essere NO.
Sono in tanti, a destra, tra le file di Lega e di Pdl, ad aver votato SI per l'abolizione del nucleare. Loro vogliono forse che il governo caschi? Assolutamente no. Si chiama semplicemente libertà di coscienza.
La sinistra, nascosta, ma nemmeno tanto, dietro alle sigle dei vari "comitati per il si", ha festeggiato come se il Governo fosse caduto, e si è appropriata del risultato di questo referendum come se gli antinuclearisti fossero solo a sinistra.
Vadano a cercare cos è l'associazione Fare Verde, poi ne riparliamo.


Il tema del nucleare, dell'acqua e persino del legittimo impedimento, sono temi trasversali, che ognuno, libero da diktat del partito, ha votato liberamente. Si ha notizia che anche persone di sinistra come la scienziata Marcgherita Hack erano favorevoli al nucleare (compreso lo stesso Bersani, che sembra aver cambiato stranamente idea dopo la vittora alle amministrative di Milano e Napoli, e dopo Fukushima). Nel mondo giovanile, in molti si sono espressi contro l'energia dell'atomo, eppure dubito fortemente che la Giovane Italia voglia la caduta del governo. Stesso discorso vale ovviamente per la Lega, che siede saldamente al governo, ma cui illustri esponenti, come il Governatore del Veneto Zaia, si sono detti contrari.

Senza entrare perciò nel merito dei 4 quesiti referendari, cui, ripeto, ognuno è libero di pensare come vuole, (dato che, sopratutto a Destra, acqua e nucleare non appartengoni ai cosiddetti valori "non negoziabili"), è in assoluta malafede chi pensa che Berlusconi abbia perso la battaglia, se non la guerra, con la vittoria dei SI. Berlusconi c'è ancora, e il governo andrà avanti.

Il vero segnale da percepire in questa consultazione è uno, e uno soltanto: la rinnovata voglia di partecipazione popolare. Per questo auspichiamo veramente che nella maggioranza, nel PDL, qualcosa cambi, e alla svelta, a partire dalle primarie interne.

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