CARLO BORSANI

Poco dopo aver scritto l'inno del suo reggimento fu inviato in Albania in vista dell'attacco alla Grecia.
Seppur gravemente ferito durante un assalto, Borsani continuò la battaglia venendo colpito da un colpo di mortaio che gli scoperchiò letteralmente il cranio. Dichiarato morto nello stesso giorno (9 marzo 1941), riuscì a riprendersi ma rimase completamente cieco: a causa di questo episodio fu decorato con una medaglia d'oro al valor militare e fu dichiarato mutilato di guerra e grande invalido.
Dopo l’8 settembre 1943, Carlo Borsani si schierò con la Repubblica Sociale Italiana, divenne presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di guerra, e la sera del 25 aprile 1945 la trascorre con i Marò della Decima MAS all'Albergo Nord in Piazza della Repubblica dove, al mattino, rifiuta l'offerta di un salvacondotto per espatriare e mettersi in salvo.
Si rifugia all'Istituto Oftalmico, ma il 27 dopo una spiata, viene catturato dai partigiani e rinchiuso nei sotterranei del Palazzo di Giustizia. Nel pomeriggio del 29 aprile, insieme a don Calcagno, è condotto nelle Scuole di Viale Romagna e da lì in Piazzale Susa dove viene assassinato da un gruppo partigiano comunista con un colpo alla nuca.
Il suo cadavere fu gettato su un carretto della spazzatura e portato in giro per le vie dell'Ortica, Monluè e Città Studi, con il cartello "ex medaglia d'oro" appeso al collo.
SERGIO RAMELLI

http://www.giovaneitalia.va.it/index.php?option=com_content&view=article&id=67:sergio-ramelli&catid=1:info
ENRICO PEDENOVI

Un commando di tre uomini, avevano atteso l'avvocato presso il distributore. Mentre l'uomo era a bordo dell'auto, il commando si avvicinò e aprì il fuoco contro la vettura, uccidendo Pedenovi, per poi fuggire. L'omicidio fu rivendicato dai Comitati Comunisti Rivoluzionari.
Ma dopo i delfi di quel maiale di la russa e di quel cane di alemanno sulla rsa come vi permettete di infangare un martire come borsani inserendola nella vostra lurida pagina.
RispondiEliminaBadogliani
possono dire ciò che vogliono, noi rimaniamo della nostra idea e non ci vergogniamo a difenderle, checchè ne dicano i referenti nazionali di qualsiasi partito esso siano. E anche quest'anno, come tutti gli anni, saremo a Milano per fare il presente ANCHE PER CARLO.
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